MANCATO VERSAMENTO DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DA PARTE DELL’EX: QUANDO E' DA CONSIDERASI ILLECITO PENALE?
Violazione degli obblighi di assistenza familiare nel mancato versamento dell’assegno di mantenimento: normativa, interpretazioni della Cassazione e implicazioni giuridiche.
La violazione degli obblighi di assistenza familiare, che comprende il mancato pagamento degli assegni di mantenimento al figlio e al coniuge in caso di separazione o divorzio, è una questione di rilevanza giuridica e sociale che richiede un’analisi approfondita delle normative e delle interpretazioni giurisprudenziali.
In primo luogo, è importante sottolineare che questa violazione è considerata un reato ai sensi del Codice penale, con particolare riferimento agli articoli 570 e 570-bis, che disciplinano la materia e stabiliscono le responsabilità dell’obbligato.
Tuttavia, la giurisprudenza della Cassazione ha emesso sentenze cruciali che hanno contribuito a delineare l’ambito di questo reato e a chiarire le sue implicazioni giuridiche.
APOLOGIA DEL FASCISMO: LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE
Ad esempio, la sentenza 2098 del 17 gennaio 2024 della Suprema Corte ha ampliato l’applicabilità della normativa, estendendo la tutela anche ai casi di famiglie separate, oltre che a quelle conviventi. Ciò significa che l’obbligo di assistenza familiare persiste anche dopo la separazione.
Inoltre, i giudici di legittimità hanno precisato che l’inadempimento dell’obbligo di pagamento degli assegni di mantenimento deve essere serio e protratto nel tempo, con un impatto significativo sulle risorse economiche dell’obbligato. Non è necessario dimostrare che si siano verificate gravi conseguenze sulla sussistenza, ma è sufficiente che vi sia un’alterazione significativa delle condizioni finanziarie.
Tuttavia, esistono delle eccezioni alla rilevanza penale del mancato versamento degli assegni di mantenimento. La Cassazione ha stabilito che l’impossibilità assoluta dell’obbligato di adempiere non può essere equiparata all’indigenza totale. È necessario valutare se l’obbligato abbia effettivamente la possibilità di soddisfare i propri doveri senza compromettere la propria dignitosa sopravvivenza.
Inoltre, accordi tra i genitori conclusi al di fuori del processo giudiziario non possono privare il minore del diritto al mantenimento. L’interesse dei minori è prioritario e deve essere bilanciato con le esigenze economiche dell’obbligato.
In conclusione, la violazione degli obblighi di assistenza familiare è un tema complesso che richiede un’attenta valutazione delle normative e delle interpretazioni giurisprudenziali, al fine di garantire la tutela dei diritti dei familiari coinvolti, in particolare dei minori.
Avv. Luca Palmerini